(Henri Matisse)
Il rosso rappresenta una condizione fisiologica di consumo di energia. Guardarlo accelera il polso, altera la pressione arteriosa e aumenta la frequenza respiratoria.
Il rosso è l’espressione della forza vitale, dell’attività nervosa e ghiandolare e significa desiderio e tutte le forme di appetiti.
Il rosso è la necessità di ottenere risultati, successo ed è desiderio famelico di quelle cose che offrono un’intensità di vita e una pienezza di esperienze.
Il rosso è impulso, volontà di vincere e tutte le forme di potere e di vitalità, dalla potenza sessuale alla trasformazione rivoluzionaria. È impulso verso l’agire attivo, lo sport, la lotta, la competizione, l’erotismo e la produttività audace.
Il rosso è l’impatto e la forza della volontà, al contrario del verde che è l’elasticità della volontà.
Il rosso corrisponde simbolicamente al sangue, alla conquista, alla fiamma della Pentecoste che illumina lo spirito umano, al temperamento sanguigno, alla mascolinità.
La sua percezione sensoriale è l’appetito, il suo contenuto emotivo è il desiderio, i suoi organi rappresentativi sono i muscoli striati volontari, il sistema nervoso simpatico e gli organi della riproduzione.
L’esaurimento fisico e nervoso, i disordini cardiaci e la perdita della potenza o del desiderio sessuale, sono spesso accompagnati dal rifiuto del rosso.
In termini temporali il rosso è il momento presente.
Chiunque preferisce il rosso vuole che la sua attività gli porti intensità di esperienza e pienezza di vita. La forma che prenderà quest’attività – lavoro di cooperazione o di guida, lavoro creativo di sviluppo e di espansione, erotismo e ricerca sessuale di aspetti fisici o attività drammatizzata ed esagerata – sarà indicata principalmente dal colore che viene abbinato al rosso.
Dal punto di vista sessuale il rosso indica spinta più o meno controllata, con la possibilità di esperienze sessuali impulsive.
Tuttavia la preferenza per il rosso, usato come compensazione di altri colori negati per la loro specifica qualità (verde/adattamento, giallo/vitalità, blu/spiritualità), indica un'incapacità di soddisfazione sessuale e una tendenza alla promiscuità e all'infedeltà.
Il rosso autenticamente preferito e non compensato indica una sessualità dove il desiderio è limitato al rapporto sessuale al/alla partner. Il rosso quando è rifiutato c'è una scomparsa del desiderio sessuale, impotenza o frigidità.
Il rosso rifiutato implica che la sua intensità è considerata come nemica.
Chiunque rifiuta il rosso è già in uno stato di sovreccitazione e si irrita facilmente, sia perché soffre per la mancanza della vitalità (come per un esaurimento nervoso o per un’insufficienza cardiaca) sia perché si sente sconvolto da problemi insolubili.
Egli sente che il suo ambiente è pericoloso e fuori controllo: in queste circostanze il colore rosso gli appare non nel suo significato speciale di potenza e di forza ma come qualcosa di minaccioso.
Il rosso rifiutato significa pertanto cercare protezione da qualunque cosa possa eccitarlo, aggravarlo o indebolirlo ulteriormente e questo desiderio di protezione è naturalmente più intenso quanto più il rosso è rifiutato.
Il rosso compensato con il blu indica una ricerca e un desiderio di tranquillità. Con questa combinazione c’è spesso un aggancio masochistico a un/una partner sessuale, accompagnato dalla sensazione di non essere amato e di non essere apprezzato.
Dal punto di vista fisiologico questa combinazione di rosso rifiutato e di blu compensatorio si vede in coloro che soffrono di frustrazioni e di ansia sia negli affari che negli affetti. Ansia che può sfociare in una malattia cardiaca.
Il rosso rifiutato e il verde preferito sono un tentativo disperato di contenere una situazione percepita come pericolosa. Questa scelta si ha quando un individuo sta cercando di superare un esaurimento nervoso o fisico con la sola forza di volontà.
Più frequentemente il giallo è una compensazione del rosso e significa ricerca di via d’uscita. Questa scelta è di solito di breve durata perché offre un’immagine di sé superficiale e disperata.
(tratto da Il Test dei Colori di Max Luscher - 1969)