Alien

 


"L'unico dispiacere della mia vita
è che non sono qualcun altro"
(Woody Allen)



L’alienazione è indifferenza e scissione: mancanza di potere personale e assenza di relazione nei confronti di se stessi. 

Alienazione è percepire un mondo indifferente ed estraneo.

"L’alienazione è l’incapacità di porsi in relazione con altri esseri umani, cose, istituzioni e anche con se stessi." (Jaeggi R.)

Un mondo alienato si presenta all’individuo privo di senso e di significato, come un mondo irrigidito e impoverito, che non è il proprio, in cui non si è a casa in nessun luogo o sul quale non si può esercitare nessun influsso.

Il soggetto alienato diventa estraneo a se stesso, si percepisce non più come un soggetto attivo ed effettivo ma come un oggetto passivo, succube di forze sconosciute. 

"L’alienazione è laddove gli individui non si ritrovano nelle proprie azioni e dove non possiamo essere padroni dei poteri che noi stessi siamo." (Heidegger)

Per Carl Marx l’alienazione consiste nell’estraniazione da ciò che il sé ha fatto, sono le nostre azioni e i nostri prodotti, le istituzioni sociali e i rapporti che noi stessi abbiamo realizzato a essere diventati potenze estranee.

L’essere umano produce se stesso e il suo mondo nello stesso atto. Egli si riconosce (riconosce la sua volontà e la sua capacità) nelle sue attività e nei suoi prodotti e trova se stesso attraverso il rapporto con essi. 

Egli si realizza in una relazione di appropriazione con il mondo come prodotto delle sue attività.

Una relazione riuscita con sé e con il mondo è un processo di esteriorizzazione, di oggettivazione delle proprie forze essenziali e l’alienazione è un fallimento di questo processo, è l’impedimento del ritorno a sé da questa esteriorizzazione. 

Ciò che fallisce è un movimento di ripresa che deve riconsegnare ciò che è stato esteriorizzato.

Chi produce lavoro o relazioni si esteriorizza al mondo, oggettiva se stesso o le sue forze essenziali in esso, e dopo se ne riappropria, in termini mediati, attraverso il prodotto. 

L’alienazione è la riappropriazione impedita delle proprie forze essenziali esteriorizzate e l’incapacità di potersi riconoscere nei loro prodotti. 

Quest’impedimento tende a formare una distorsione dell’immagine del soggetto.

Nella teoria dell’alienazione il rapporto con il mondo e il rapporto con se stessi sono co-originari. 

Il danneggiamento del rapporto con sé, il non poter disporre di se stessi dev’essere compreso come un danneggiamento del rapporto con il mondo.

Che si tratti dell’appropriazione della storia della propria vita, del compito di divenire se stessi attraverso le proprie azioni (Heidegger) o nell’appropriazione delle proprie attività (Marx), ci si riferisce sempre all’appropriazione del mondo e con essa all’appropriazione dei presupposti del proprio agire. 

"E' alienato chi non può rapportarsi a se stesso e ai suoi presupposti e non può farli propri." (Jaeggi R.)