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"Amabili resti" di Peter Jackson - 2002 |
"Niente di organico è senza senso,
niente di psichico è senza corpo"
(Viktor von Weizsacker)
Come dice Pontalis (2001), Freud fu un trasgressore, in quanto volle conoscere profondamente i sogni e non si accontentò di descriverli. Freud partì dal particolare per arrivare a una visione generale rivoluzionaria.
Per il padre della psicoanalisi il linguaggio onirico è
l’espressione di pressioni inconsce che cercano di risalire alla coscienza.
Tali pressioni istintuali possono però realizzarsi solo in modo mascherato,
dato che in genere si tratta di desideri proibiti non ammessi all’Io,
esaudibili perciò solo in modo allucinatorio. L’interpretazione deve rivelare
proprio quest’aspetto clandestino e latente.
Il problema dello stimolo organico come fonte onirica fu
ripreso da Freud varie volte nella sua opera fondamentale sul sogno.
Già nel 1° capitolo ricorda come questa fosse l’idea più
diffusa tra gli studiosi a lui contemporanei (Wundt, Muller):
“Se diamo per
accettato che l’interno del corpo può dar luogo agli stimoli del sogno in
condizioni patologiche e se ammettiamo che la psiche, estraniata dal mondo
esterno durante il sonno, può rivolgere all’interno dell’organismo
un’attenzione maggiore, risulta ovvio ammettere che gli organi non hanno
bisogno d’ammalarsi per dare origine a eccitamenti che, giunti alla psiche
dormiente, si trasformeranno poi, in un modo qualsiasi, in immagini, oniriche.
Questa è la teoria sull’origine del sogno prediletta da tutti gli autori medici”
(Freud S., L’interpretazione dei sogni,
1899).
Nello stesso capitolo aveva già ricordato il pensiero di Tissiè,
che aveva affermato che gli organo malati conferiscono al contenuto onirico
un’impronta caratteristica (i malati di cuore ad esempio, fanno sogni brevi,
con morti improvvise e carichi di angoscia, i tubercolosi invece riportano
sogni di soffocamento, di mischia o di fuga).
Anche Schopenauer, aveva d’altronde affermato che: “Di notte, cessato l’effetto assordante delle
impressioni diurne, quelle che emergono dall’interno dell’organismo riescono ad
attirare su di sé l’attenzione della psiche che trasformerà gli stimoli in
figure che occupano lo spazio e il tempo, che si muovono sul filo conduttore
della causalità”.
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"Amabili resti" di Peter Jackson - 2002 |
Freud torna sull’argomento nel 5° capitolo, dove distingue
tre tipi di fonti di stimolo somatiche: gli stimoli sensoriali oggettivi,
provenienti da oggetti interni, gli stati di eccitamento interno degli organi
di senso e quelli somatici provenienti dall’interno del corpo.
Ribadendo la diffusa accettazione di quest’impostazione,
Freud comincia però a metterla in discussione, almeno come unica teoria capace
di spiegare le origini del sogno. Cita così gli studi di alcuni autori (Culkins
e Burdach) che affermano che nello stato di sonno esiste non tanto
un’incapacità a interpretare gli stimoli sensoriali, quanto una mancanza di
interesse per essi.
Seguendo invece l’opinione corrente, Scherner aveva cercato
d’individuare le attività psichiche che fanno sorgere, dagli stimoli somatici,
le variopinte immagini oniriche. Nella libera attività di fantasia sciolta dai
legami diurni, il lavoro onirico tende, secondo Scherner, a rappresentare
simbolicamente la natura dell’organo da cui parte lo stimolo e il tipo di
stimolo.
Ne risulta così una specie di libro dei sogni, una guida all’interpretazione, per il cui mezzo è
possibile dedurre dalle immagini oniriche sensazioni corporee, stati di organi
e tipi di eccitamento.
Freud, pur accettando la fonte somatica del sogno, esprime
la sua preoccupazione che il campo in cui si debba attingere l’interpretazione
venga ristretto in un ambito troppo particolare, che tra l’altro, gli sembra
precludere il suo tentativo di evidenziare la funzione fondamentale del sogno
come espressione di un desiderio rimosso, per questo scrive:
“Resta da trovare,
nell’ambito della nostra teoria, una sistemazione a quei fatti sui quali si basa
la teoria corrente degli stimoli fisici. Gli eccitamenti corporei diventano
anch’essi importanti nel sogno, in quanto sono attuali, e vengono congiunti con
le altre attualità psichiche per fornire materiale per la creazione del sogno.
In altre parole, durante il sonno gli stimoli vengono elaborati in un
appagamento di desiderio, le altre componenti del quale sono date dai residui
diurni psichici a noi noti. L’essenza del sogno non risulta alterata se alle
fonti psichiche si aggiunge materiale somatico; esso rimane un appagamento di
desiderio, indipendentemente dall’espressione che ad esso conferisce il
materiale attuale” (Freud, 1899).