"Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia
e qualcuno a cui raccontarla"
(Alessandro Baricco)
Ogni percezione è una singola e discreta esperienza soggettiva, ogni atto cognitivo implica un’interpretazione dell'esperienza del mondo, ogni gesto interpretativo implica un’attribuzione di significato e questo significato si ricava dall’esperienza.
Sono le storie che le persone si raccontano a determinare il significato che attribuiscono all’esperienza.
L’elaborazione delle esperienze dei fatti in storie o racconti personali è necessaria perché ciascuno dia un senso alla propria vita.
"La percezione è finalizzata ad acquisire un sentimento di coerenza e continuità, producendo un sentimento di intenzionalità." (Gergen e Gergen)
Le storie che le persone costruiscono della loro vita non determinano soltanto il significato che attribuiscono all’esperienza ma anche quali aspetti dell’esperienza vissuta vengono selezionati per l’attribuzione di significato, in quanto non è possibile che i racconti includano tutta la ricchezza dell’esperienza.
"L’esperienza di vita è più ricca del racconto. Le strutture narrative organizzano e danno significato all’esperienza, ma ci sono sempre sentimenti ed esperienze vissute che non sono espresse pienamente nella storia principale." (Bruner)
Sono dunque le storie che le persone si danno a determinare sia l’attribuzione di significato all’esperienza sia la selezione degli aspetti dell’esperienza cui dare espressione.
Ne consegue che queste storie strutturano e delineano l’esistenza delle persone. La vita e le relazioni evolvono in quanto le persone realizzano o rappresentano tali storie.
Dentro a queste storie (tutte personali) viene personalizzata anche l’area problematica della propria vita e in psicoterapia una delle prime operazioni da compiere è comprendere quale attribuzione di significato, rappresentazione o simbologia il soggetto compie nel proprio problema.
Il paziente attraverso la forma del suo racconto consegna allo psicoterapeuta informazioni ulteriori sul modo nel quale si pone nella realtà:
La banalizzazione è l’espressione di una specifica attribuzione di significato al proprio problema che spesso fa parte di una storia più ampia del soggetto che riguarda la sua difficoltà di contatto con la realtà e una tendenza a rispondere a questa difficoltà attraverso un raffreddamento dei sentimenti e un atteggiamento schizoide.
La generalizzazione è un’attribuzione di significato di tipo statistico e sociale che rappresenta una sottospecie di banalizzazione del problema. Il soggetto tenta di sottrarsi all'attenzione e normalizza la sua esperienza.
La drammatizzazione del problema può costituire un segnale di un funzionamento generale della personalità del soggetto di tipo narcisistico e far parte di un racconto di vita che tende ad avere una fisionomia epica. Il paziente con questa forma di racconto segnala due realtà affettive personali contrastanti: ottenere attenzione e mantenere la distanza dagli altri raccontandosi come una persona speciale.