"Se non t'importa dove sei, non ti sei perso"
(Arthur Bloch)
Gran parte delle depressioni derivano da uno stato di rabbia inespresso. La rabbia è il fallimento della sana aggressività del corpo.
Senza aggressività si è indifesi contro gli assalti a cui la vita ci espone. Il bambino risponde con aggressività a ogni violazione della sua integrità o del suo spazio, che comprende anche i suoi possessi personali.
Se l'aggressività non riesce a proteggere la sua integrità il bambino piangerà, dato che si sente indifeso contro il trauma.
Aggredire significa andare verso. L’aggressività è l’opposto della regressione che significa retrocedere.
Aggredire significa andare verso. L’aggressività è l’opposto della regressione che significa retrocedere.
In psicologia è l’opposto della passività, che denota un atteggiamento immobile e di attesa. Noi possiamo andare verso un’altra persona per amore o per rabbia.
Entrambe le azioni sono aggressive ed entrambi sono positive per l’individuo. Generalmente non ci arrabbiamo con persone che non significano niente per noi e che non ci hanno fatto del male. Se sono negative, le evitiamo.
Tutti abbiamo sperimentato che, dopo un litigio con una persona che amiamo, generalmente vengono recuperati i sentimenti positivi.
In un seminario del 1945 Wilhelm Reich affermò che la personalità nevrotica si sviluppa solo quando è bloccata la capacità del bambino di esprimere rabbia nel momento in cui la personalità subisce un attacco.
Egli sottolineò che la frustrazione di un movimento teso al piacere porta al ritiro dell’impulso, e ciò crea una perdita di integrità del corpo.
Questa integrità può essere restaurata solo attraverso la mobilitazione dell’energia aggressiva e della sua espressione in forma di rabbia.
Ciò ristabilisce i confini naturali dell’organismo e la sua capacità di proiettarsi nuovamente verso l’esterno.
"Nel mio lavoro con Reich, ero consapevole che la mia capacità di esprimere la rabbia era limitata.
Avevo la tendenza a evitare ogni confronto e ritirarmi dalla lotta, a meno che fossi messo con le spalle al muro. Sentivo che in me c’era una grande paura, dalla quale potevo liberarmi solo imparando a combattere.
La presenza di questa paura era responsabile della mia incapacità di conservare il sentimento di gioia che avevo sentito nella terapia con Reich.
Avevo la tendenza a evitare ogni confronto e ritirarmi dalla lotta, a meno che fossi messo con le spalle al muro. Sentivo che in me c’era una grande paura, dalla quale potevo liberarmi solo imparando a combattere.
La presenza di questa paura era responsabile della mia incapacità di conservare il sentimento di gioia che avevo sentito nella terapia con Reich.
Quando studiavo medicina all’Università di Ginevra, colpivo regolarmente il letto ogni mattina. Attribuisco a questo esercizio il merito di aver notevolmente ridotto la paura che avrei sicuramente provato affrontando lo studio e gli esami in una lingua straniera.
L’esercizio ebbe anche un effetto positivo globale sulla mia salute e sul mio umore e rese piacevole la mia permanenza a Ginevra." (Lowen)
L’esercizio ebbe anche un effetto positivo globale sulla mia salute e sul mio umore e rese piacevole la mia permanenza a Ginevra." (Lowen)
