Una tranquilla inquietudine, una solida vulnerabilità

 





"Bisogna aver ricordi di molte notti d’amore e occorre essere stati vicino a moribondi 
e aver sentito grida e pianti. 

Bisogna essere in grado di ripensare a strade in regioni sconosciute e a incontri inattesi, 
a giorni d’infanzia ancora inesplicati e ancora non basta. 

Non basta aver ricordi. 

Bisogna saperli dimenticare e attendere con grande pazienza che tornino. 

Perché i ricordi in sé non sono sufficienti. 

Solo quando si sono trasformati in sangue dentro di noi, in sguardo e gesti, 
anonimi e indistinguibili da noi, solo allora potrà accadere che nella più rara delle ore, 
da loro s’innalzi la prima parola di un verso" 

(Rainer Maria Rilke)



La consapevolezza è un processo di allineamento, sintonia e congruenza fra l'esperienza e l'espressione. 

Imparare dalle proprie esperienze e in base ad esse integrare mondo interiore e mondo esteriore, è ciò che distingue la salute mentale dalla patologia, come affermava Wilfred Bion.

La psicoterapia sostiene l’individuo in questo processo integrativo e alimenta la vivacità dell’immaginazione, l’incontro vitale col mondo, la curiosità e il dubbio. 

Il percorso terapeutico migliora la capacità dell'individuo di leggere qualcosa di straordinario e complesso nelle cose semplici e di riconoscere qualcosa di semplice nella complessità dell’espressione e dell'interazione umana.

La psicoterapia integrata interviene sulla sensazione e sulla consapevolezza del paziente senza aggirare le resistenze, ma integrando il lavoro corporeo con la libertà e il significato delle scelte.

Si parte dalla coscienza di sé, includendo l’esperienza corporea del sé fisico.

Nel momento in cui si presta attenzione all’aspetto corporeo, questo si modifica e avviene un cambiamento a livello della consapevolezza: per esempio il paziente percepisce che quando riempie d’aria il torace si sente grande e forte o quando lo sgonfia prova vulnerabilità o rimorso.

Il cambiamento muscolare-scheletrico e il cambiamento posturale accrescono la consapevolezza e il senso delle proprie scelte, la complessità e la ricchezza interiori. 

Questi cambiamenti sono globali, coinvolgono l’intero organismo e sembrano rimanere stabili per molti anni.

L’intero processo della psicoterapia fornisce anche sostegno alla resistenza considerandola una parte integrante del Sé e le offre una voce somatica, necessaria al paziente per imparare che si tratta di un’espressione di sé alla quale è concesso di emergere consciamente, come scelta, in maniera deliberata.

La resistenza è vista come una parte rinnegata del Sé-Corpo che deve essere portata alla consapevolezza e reintegrata nel funzionamento totale della persona.

Il grounding respiratorio permette un contatto naturale con i propri processi vitali, l’assetto emotivo e la comunicazione con l’ambiente. 

Il soggetto recupera in questo modo una più naturale postura corporeo-emotiva di base che permette la formazione del pensiero e la congruenza dell’esperienza.

Questa postura è una solida sensazione di tranquilla vulnerabilità.