"L'invidia è magra e pallida perché morde ma non mangia"
(Francisco de Quevedo)
L'egocentrico si tiene in piedi grazie a una sopravvalutazione di sé (fondata sulla propria idealizzazione) alimentata da identificazioni onnipotenti con le qualità speciali di oggetti o persone ideali.
"Tutto ciò che un individuo possiede o acquisisce, ogni residuo del primitivo sentimento di onnipotenza che l’esperienza corrobora in lui, contribuisce a esaltare il suo sentimento di sé" (Freud)
Nella distruttività dell'egocentrico, l’idealizzazione ha un ruolo centrale e le parti distruttive onnipotenti di sé sono idealizzate e dirette contro qualsiasi relazione positiva e contro qualsiasi parte affettuosa di se stessi, che sperimenti il bisogno di un legame.
Le parti distruttive onnipotenti di sé spesso rimangono occultate oppure possono essere scisse e rese mute, il che ne oscura l’esistenza, dando l’impressione che esse non abbiano alcun rapporto col mondo esterno.
In realtà hanno un effetto molto potente nell’impedire l’instaurarsi di relazioni dipendenti e nel mantenere gli oggetti esterni permanentemente svalutati, il che spiega l’apparente indifferenza dell’individuo egocentrico verso gli oggetti esterni e il mondo.
Il delirio onnipotente occulto dell'egocentrico svolge una funzione primaria nel nascondere ogni consapevolezza d’invidia e di desiderio di distruzione.
Quest'individuo non percepisce le relazioni come un incontro o un'appartenenza carica di libido, ma le vive in termini di possesso.
Egli rimane bloccato nella rigidità delle strutture difensive erette contro il sentimento d’invidia, quindi seduce (porta a sé) e s’impossessa di ciò che gli piace.
Nella relazione sentimentale l'egocentrico, dal momento in cui ha acquisito l’altro come fosse una proprietà che è stata riconosciuta come sua per le qualità idealizzate e onnipotenti che possiede, non può più separarsene.
L’individuo si alimenta della presenza dell’oggetto idealizzato e la possibilità di una separazione potrebbe smascherare i sentimenti distruttivi collegati all'invidia, oltre che a provocare un crollo del sé grandioso.
Allora il possesso diventa paranoico e feroce e l’onnipotenza si mostra in tutta la sua qualità disumana e sadica.
Allora il possesso diventa paranoico e feroce e l’onnipotenza si mostra in tutta la sua qualità disumana e sadica.
L'egocentrico cerca continuamente oggetti/persone/esperienze che alimentino il suo sé grandioso. Il desiderio è così grande che quando li incontra li riconosce come propri da sempre: familiari e bellissimi.
L’eventuale separazione viene vissuta come una vera e propria ingiustizia, come separare una madre dal figlio, egli quindi tenderà a fare giustizia evitando questa separazione, in ogni modo, perché la regola è l’onnipotenza: "Di ciò che è mio ne faccio ciò che voglio!"
Anche se si tratta di mio figlio o mia moglie.
Anche se si tratta di mio figlio o mia moglie.
