Ego il fragile

 






"L'egoismo non consiste nel vivere come ci pare, 
ma nel pretendere che gli altri vivano come pare a noi
(Oscar Wilde)


La stessa forza che porta l’ego verso l’alto è responsabile della sua caduta.

Ego è un paranoico che è riuscito a negare la sua paranoia e ne ha fatto una colpa altrui, ma il suo sistema di vita non è destinato a durare.

La stretta della paranoia torna a minacciarlo.

Per poter far sopravvivere il suo mondo, nel quale è l’unico essere umano giusto, è costretto a non vedere tante cose e fatti che rovinerebbero la sua teoria, per cui Ego è obbligato a non vedere, non valutare, non riflettere, non essere affidabile.

Deve mentire a se stesso nella più completa assenza di coscienza.

Come Edipo alla fine del suo complesso è costretto a non avere ne casa ne la vista, Ego è un vagabondo cieco che non può fermarsi a vedere e prendere casa nella realtà e negli affetti.

Le relazioni gli sono proibite dalla regola della menzogna.

Lo specifico utilizzo che Ego fa della parola, come veicolo principale della sua menzogna, descrive la forma più precisa delle violenze nel suo comportamento sociale.

"Egli è ciò che dice perché non può dire ciò che egli è" 
(Watzlawick)

Le bugie hanno le gambe corte e non vanno lontano come il loro padrone, che non fa molta strada nella realtà.

Ego non riuscendo a essere padrone di se stesso diventa un dittatore violento delle proprie emozioni e della città vuota nella quale vive.

Il vuoto intorno a Ego non significa che è solo, anzi è circondato da migliaia di persone, ma lo spazio affettivo tra lui e gli altri ha distanze siderali.

I luoghi autentici della sua intimità sono deserti, nessuno dev’essere troppo vicino per verificare la realtà delle sue affermazioni.

Ma questa tensione non può durare, lo sforzo che questo sistema richiede per poter stare in piedi è talmente grande che il corpo non riesce a produrlo per lunghi periodi.

Ego ha parecchi problemi muscolari e ossei, la sua struttura inevitabilmente cede o genera dolore sotto la considerevole mole di lavoro che deve sostenere.

Un sistema per ricaricare il suo corpo stanco sono le eccitanti relazioni bugiarde e perverse che danno a Ego la splendida sensazione di stare vivendo un’esistenza memorabile.

Deve costruire momenti, che sono notti o vacanze, dalle forti connotazioni emotive che possano riempire i suoi racconti negli anni successivi e evitargli di parlare della sua realtà attuale o della verità dei suoi sentimenti.

Ma il suo evitamento è fragile e ridotto nel tempo. 

Ego è destinato a collassare.

Questo destino è inscritto nella sua mitologia. Quella di Achille e del suo segreto di fragilità.

Anche Ego ha un suo tallone e sono proprio i piedi, cioè il contatto con la terra e la realtà. 
Il suo appoggio è incerto e destinato al fallimento e alla caduta.

Questo sentimento di imminente disfatta è forse l’unico che Ego sente e riconosce, il che gli dona una certa aria decadente e romantica, nostalgica e depressiva.