"E' una povera memoria quella che funziona solo all'indietro"
(Lewis Carroll)
"E’ probabile che un sistema di memoria traumatica si formi attraverso traumi ripetuti, cumulativi, piuttosto che come conseguenza di un singolo evento" (Terr)
Le esperienze di vergogna e di paura dell’abbandono sono universali come la patologia che tendono a strutturare: la sindrome borderline.
La diffusione di questo disturbo della personalità ha da una parte ridotto la sua efficacia prognostica ma dall'altra ha permesso un'indagine sempre più efficace del vasto universo sintomatico e comportamentale che ha carattere di confluenza, di sindrome.
Quando i traumi sono sufficienti a disorganizzare e disgregare l’efficienza dei processi riflessivi, il ricordo traumatico viene registrato in un sistema di memoria differente da quello collegato alla normale coscienza.
Non viene utilizzato il sistema di memoria episodica ma un sistema di memoria che anche se verbale è più precoce e più primitivo di quello episodico.
Wilfred Bion parlerebbe di un sistema protomentale dalle caratteristiche indifferenziate tra corporeo e psichico.
I traumi non vengono registrati come eventi ma come una forma di coscienza di caratteristiche negative del Sé.
Il ricordo viene trattenuto non come qualcosa che il soggetto ha (possiede) ma come qualcosa che il soggetto è (incarna).
L'individuo è inconsapevole delle origini di queste attribuzioni che gli danno la sensazione di essere cattivo o stupido, brutto o sgradevole.
"La conoscenza che un individuo ha di sé è rappresentata in un sistema di memoria differente da quella episodica, è un sistema presumibilmente di memoria semantica" (Tulving)
I sistemi di memoria traumatica si organizzano attorno a differenti stati d’animo, di cui l’affetto centrale è l’ansia.
A volte essa è avvertita come una tensione sorda e pervasiva, un sentimento d’insicurezza e disagio.
All’estremo di questo vissuto c’è il terrore.
Anche la vergogna è frequente ed espressa come umiliazione o negata attraverso la massima esposizione personale.
La rabbia è spesso intensa e sentita sia verso gli altri che verso se stessi, tanto che l’odio vendicativo è connesso a idee distruttive e di suicidio.
Le fantasie autolesive o automutilanti indicano che il sistema di memoria traumatica è incorporato.
Questa incorporazione può prendere forma di esperienza viscerale, soprattutto di origine intestinale o gastrica e indurre sensazioni di nausea.
Può diventare una memoria olfattiva che induce nel soggetto sensazioni di repulsione o schifo, sia verso se stesso che verso gli altri.
