Claustrofobia eventuale

 




"Sarcasmo: l'ultimo rifugio delle persone modeste e dell'anima casta quando la sua riservatezza è straziata e invasa" (Fedor Dostoevskij)



La nevrosi che descrisse Freud era un conflitto tra il desiderio che voleva infrangere la legge e la legge che voleva inibire il desiderio. 

Questo tipo di nevrosi trovava spazio nella società della disciplina com’era quella di Freud che si fondava sulla contrapposizione permesso/proibito.

Ma molto è cambiato e il conflitto si è modificato in speciale/mediocre.

Tra individuo e società la misura dell’ideale non sono più la docilità e l’obbedienza ma l’iniziativa, il progetto personale, i risultati che si è in grado di ottenere nella massima espressione di sé.

L’individuo non è più regolato da un ordine esterno, da una conformità alla legge, la cui infrazione genera sensi di colpa (per cui il vissuto di colpevolezza era il nucleo centrale della sofferenza psichica), ma deve fare appello alle risorse interne, alle sue competenze mentali per raggiungere quei risultati a partire dai quali verrà valutato, guadagnando per effetto di questa valutazione un adeguato o inadeguato concetto di sé.

Il disagio ha cambiato radicalmente forma: non più il conflitto nevrotico tra norma e trasgressione con conseguente senso di colpa, ma uno scenario dove non c’è più norma perché tutto è possibile, il nucleo depressivo nasce da un senso di insufficienza per ciò che si potrebbe fare e non si è in grado di fare, o non si riesce a fare secondo le attese altrui, a partire dalle quali, ciascuno misura il proprio valore.

A supporto di queste infinite occasioni di successo interviene la parte narcisista della personalità.

I comportamenti antisociali/narcisisti sono manifestazioni della difficoltà a conformarsi alle norme sociali, raccontare bugie, truffare e usare false identità, impulsività, incapacità di panificare, irritabilità, incapacità di far fronte a obblighi finanziari o lavorativi, assenza di rimorso (DSM - Manuale Diagnostico Statistico).

La reazione narcisista al senso d’insufficienza è un’idea grandiosa di sé, sono pensieri di successo, potere e amore ideale, sentire di essere speciali e poter essere capiti solo da altri esseri speciali, desiderio di ammirazione, utilizzare gli altri per i propri scopi senza sentire rimorso, incapacità di essere empatici, invidiare o sentire di essere invidiati, stabilire relazioni in cui un affetto di tipo predatorio porta a controllare il/la partner.

"La liberazione culturale ha sostituito la preoccupazione di sbagliare con la preoccupazione di essere normali" (Jeanneau A., Les risques d’un’epoque ou le narcissisme du dehors)

I comportamenti narcisisti possono facilmente uscire dall’ambito della legalità perché l’individuo, in un assetto narcisistico difensivo, la vive come un’oppressione alla libera manifestazione di sé. 

Il vissuto conseguente alla sensazione di insufficienza personale può essere così claustrofobico che il soggetto può perdere la lucidità sul giudizio morale personale, l’etica e il valore dei legami affettivi. 

"Nel 1887, un anno prima di scendere nel buio della follia, Nietzsche annunciava profeticamente l’avvento dell’individuo sovrano, riscattato dall’eticità dei costumi. 
Oggi possiamo dire che l’emancipazione ci ha forse affrancato dai drammi del senso di colpa e dallo spirito di obbedienza, ma ci ha innegabilmente condannato al parossismo dell’efficienza, dell’iniziativa e dell’azione. 
E così la fatica depressiva ha preso il sopravvento sull’angoscia nevrotica" (Umberto Galimberti)