Fissazioni

 




"Si sbaglierà di rado se si ricondurranno le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura" (Friedrich Nietzsche)



La risposta corporea all'ansia è la tensione muscolare. Lo stato di tensione limita i movimenti del corpo e riduce l'elasticità e lo spazio di cui hanno bisogno gli organi e il sangue. 

Ogni tensione è un irrigidimento, un divieto che l'individuo dà a se stesso. Ciò che comincia come divieto di percepire la paura e la rabbia prosegue come divieto di fare e divieto di desiderare.

I turbamenti emotivi spingono il corpo alla ricerca di sicurezza e ad alleviare l'ansia. 


La sensazione di sicurezza è indotta dalla contrazione dei muscoli flessori e dall'inibizione dei muscoli estensori. 


Questa pratica finisce per influenzare l'intero carattere della persona. 


"Il modello di contrazione dei flessori è parte dell'auto-protezione passiva che la persona innesca perché dubita della propria capacità di difendersi attivamente. 

Secondo la mia personale osservazione, tutti gli individui classificati come introversi hanno una qualche abituale rigidità degli estensori; perciò la testa o le articolazioni dell'anca sporgono in avanti più del normale; la persona gira su stessa con movimenti indiretti e tortuosi. 

Gli estroversi hanno invece una postura e un'andatura più erette" (Feldenkrais)

Gli estensori parzialmente inibiti si indeboliscono, l'articolazione dell'anca si flette e il capo sporge in avanti. 

Il rinforzo a questo atteggiamento è che la testa sporgendo in avanti assume significato di sfida e quindi di negazione della paura. 

Lo stesso equivoco caratterizza i soggetti che sviluppano delle spalle squadrate che a una prima occhiata comunicano una certa rigidità della figura. 

Questa postura è la risultante di una difesa somatizzata dalla paura che viene bloccata con il trattenimento della respirazione e che va ad ingessare l'intera parte alta del busto.

Riducendo la respirazione si anestetizzano la paura per prima e poi la risposta aggressiva ad essa collegata e il soggetto si ritrova in una condizione emotiva schizoide che ha un effetto confusivo sui propri desideri.

Il trattenimento dal contatto con la realtà quando investe la parte bassa del busto lo fa attraverso l'irrigidimento dell'ileo-psoas la cui tensione cronica provoca un innaturale e costante sollevamento delle gambe.

Le gambe ritratte danno alla camminata un carattere di leggerezza e incertezza legato anche alla contrazione dei muscoli dell'anca che sollevano parzialmente la parte posteriore del piede. 

L'individuo in questo modo si trova incastrato tra l'essere spaventato e negare di esserlo, in una condizione che Alexander Lowen ha denominato fissazione (hang-up).  


La natura sostanzialmente difensiva della fissazione allontana la persona dalla realtà, gli sottrae le occasioni di miglioramento che la realtà stessa offre e si chiude progressivamente in un limbo paradossale e spesso frustrante.


Un soggetto in tali condizioni sente che non può uscire dall'angoscia perché inconsciamente percepisce che rischierebbe di doversi confrontare con vissuti ben più catastrofici: emozioni di abbandono, rabbia, odio.


Il primo passo per uscire da questa palude è rassicurare la persona che le emozioni aggressive che prova non distruggeranno la sua mente e che può affrontare quei sentimenti che un tempo percepiva come terrificanti.