Indagine su un sentimento

 


"La vecchia catena infinita fatta di amore, poi tolleranza, indifferenza, avversione e infine disgusto(Samuel Beckett)

"E' il disgusto di me che mi ha portato all'idea di uccidermi, aspirando forte in prossimità di un agente delle assicurazioni(Woody Allen)



La personalità borderline ha origini psicologiche precoci che comportano disturbi primari dell’identità e delle emozioni.

Una delle realtà emozionali fondamentali per il paziente borderline è un senso di profonda vergogna che è l’esperienza di sé come imperfetto, cattivo e meritevole di rifiuto.

Questa sensazione non si basa quasi mai su un comportamento ricordato, ma piuttosto su un presentimento corporeo più sentito che pensato

Molte persone con disturbo di personalità borderline sono eccezionalmente coscienziose, attente a rispettare la legge e a mantenere gli accordi stretti con altre persone.

Sembra, tuttavia, che da bambini queste persone abbiano sperimentato se stesse come oggetto di disgusto. 

Questa esperienza diventa il senso centrale di sé. 

Per un borderline diventare consapevole di sé significa sentirsi ripugnante e sgradevole e questo lo getta in una spirale di confusione interna. 

Quando queste persone guardano in se stesse tutto ciò che sentono è dolore, accompagnato da un profondo senso di disagio personale.

Fisiologicamente, il nucleo delle esperienze borderline può essere organizzato e immagazzinato nella formazione precoce dell’insula, della corteccia cingolata anteriore, della corteccia prefrontale orbitomediale e dell’amigdala.

Organizzati come una mappa del corpo, sia la corteccia dell’insula che la corteccia cingolata anteriore, connettono gli stati corporei primitivi con l’esperienza, l’espressione di emozione, il comportamento e la cognizione; le due strutture sono entrambe implicate nella mediazione della gamma di emozioni che va dal disgusto all’amore (Bartels, Zeki, 2000; Calder et al., 2003; Carr et al., 2003; Phan et al., 2002).

L’insula sembra essere fondamentale per l’organizzazione e l’esperienza del nostro senso del Sé nucleare nello spazio e della capacità di distinguere fra sé e gli altri (Bechara, Naqvi, 2004; Critchley et al., 2004; Farrer, Frith, 2002; Gundel et al., 2004). 

Sia l’insula che la corteccia cingolata anteriore diventano attive quando si chiede ai soggetti di rievocare il comportamento di cui si vergognano (Shin et al., 2000).

Il disgusto è un’emozione molto primitiva, modellata dall’evoluzione al fine di farci automaticamente indietreggiare di fronte a un potenziale pericolo. 

Le espressioni facciali di disgusto dipingono uno sforzo per espellere il cibo dalla bocca e, per analogia, per allontanarci dall’oggetto della nostra ripugnanza. 

La nostra avversione per i cadaveri e le ferite ci mette in guardia rispetto a predatori potenziali e a microorganismi tossici.

Complessivamente l’emozione di disgusto è un’emozione al tempo stesso di evitamento e di espulsione, sia dal corpo sia dalla presenza di qualcuno. 

E’ possibile che, le prime esperienze delle persone borderline, abbiano portato ad associare il senso di sé con il disgusto. 

Questa associazione potrebbe essersi verificata quando si sentirono respinti, abbandonati o videro un’espressione di disgusto sulla faccia del caretaker. 

"Le reazioni estreme, viste negli individui borderline, possono essere funzione del bisogno di sottrarsi a un sé insopportabile." (Cozolino)