Cenni sulla repressione del corpo





"La vita è espressione e la repressione è suicidio"
(Osho)



La resistenza corporea nasce dal bisogno di sospendere il contatto con la realtà.

La personalità è un insieme di resistenze difensive precoci conseguenti alle repressioni dell’aggressività naturale del bambino.

Ogni movimento del corpo è un’aggressione verso l'ambiente finalizzata alla soddisfazione dei bisogni dell'individuo.

Un organismo ricava piacere espandendosi e attingendo a fonti di energia (cibo, ossigeno, stimolazioni sensoriali) e scaricando la propria energia attraverso il movimento.

Le attività di carica sono localizzate nella parte superiore del corpo mentre quelle di scarica nella parte inferiore.

Poiché l’aggressività è una funzione del movimento coinvolge tutta la muscolature e, a parte le gambe, la massa muscolare principale del corpo è localizzata lungo la spina dorsale.

Il flusso di energia e sensazioni che sale lungo la schiena, nella testa e nelle braccia, porta ad attività aggressive della metà superiore del corpo: parlare, mordere, fissare con lo sguardo, ecc.

Quando il flusso di energia o sensazioni scende nella pelvi o nelle gambe, porta ad azioni aggressive con la metà inferiore del corpo: camminare, evacuare, fare sesso, ecc.

Se il flusso viene bloccato o ridotto si forma un ingorgo di energia tra le scapole. La schiena viene sollevata e la persona si prepara a combattere per la propria sopravvivenza.

In questa parte del corpo si concentra la rabbia. Cani e gatti lo dimostrano con i peli dritti sulla schiena nel fenomeno dell’orripilazione.

Nel caso degli essere umani, il fondatore dell’analisi bioenergetica Alexander Lowen ha osservato e decodificato quattro tipi di blocco dell’aggressività nella regione superiore della schiena.

Il blocco a STAMPELLA, nelle spalle si forma una struttura rigida orizzontale che garantisce all’individuo il controllo sulla propria rabbia e su eventuali accessi di violenza. Compare nei soggetti che trattengono l’aggressività verso l’oggetto originale
e l’hanno spostata (sublimata) su un altro oggetto.

Il blocco a CROCE, composto da un blocco verticale lungo la schiena e uno orizzontale che va da una scapola all’altra, caratteristico dell’individuo che nega la propria aggressività e porta sulle spalle il peso del mondo con un atteggiamento masochistico.

Il blocco a CAPPIO, compare nelle persone la cui libera espressione aggressiva è stata soffocata e si manifesta come un forte anello di tensione alla base del collo che gli fa penzolare la testa come se fosse disarticolata dal resto del corpo.

Il blocco a UNCINO, provoca un rigonfiamento alla base del collo tra le due scapole dando la sensazione che la persona sia rimasta appesa a un gancio per lungo tempo, come un animale pronto alla macellazione. Questo tipo d’ingorgo energetico indica una soppressione di aggressività del bambino, soprattutto di origine sessuale e la deformità fisica che provoca è osservabile soprattutto nelle donne, maggiormente in quelle anziane, tanto che in passato veniva chiamato la gobba della vedova.

Tutti questi blocchi corporei testimoniano la violenza repressiva che l'individuo fa sul proprio corpo per limitarne la libertà espressiva e il movimento.

Il disturbo del movimento diventa un disturbo emotivo.