"Tu sei la sola che sa ciò che è stato sempre prima d'ogni altro amore"
(Pier Paolo Pasolini)
Il processo di attunement è una sintonizzazione nella quale la madre coglie i segnali del bambino (lallazione, pianto, movimenti) e li riproduce trans-modalmente.
Il termine trans-modale mette in luce come una modalità sensoriale, ad esempio quella sonoro-uditiva del bambino (lallazione, pianto, vocalismi) venga riprodotta nel registro sensoriale motorio della madre.
"Il bambino vede un giocattolo e sforzandosi di raggiungerlo emette dei suoni.
La madre lo guarda e a sua volta guardata, muove il proprio corpo in estensione (registro sensoriale motorio) con un'intensità, tempo e ritmo analoghi alle vocalizzazioni (registro sonoro-uditivo) del bambino.
Analogamente una motricità del bambino può essere trasposta in un suono emesso dalla madre. In questo modo si stabilisce un dialogo tra madre e bambino" (Stern)
Analogamente una motricità del bambino può essere trasposta in un suono emesso dalla madre. In questo modo si stabilisce un dialogo tra madre e bambino" (Stern)
Il procedere delle relazioni coincide con l'avanzare delle rappresentazioni mentali, dei simboli che le organizzano e dello sviluppo sheletrico-muscolare-vegetativo.
La regolazione dei vari sistemi che compongono la persona è in sintonia e dipende dalla regolazione interattiva che si effettua sul piano relazionale.
Una certa parte della ricerca psicologica tende a enfatizzare una delle due dimensioni, nell'influenza bidirezionale nella coppia madre-bambino, attribuendo potere e responsabilità soprattutto alla madre.
Tuttavia, un'altra parte della ricerca, evidenzia quanto la madre sente di influenzare il bambino e, al tempo stesso, sente di esserne influenzata.
Tuttavia, un'altra parte della ricerca, evidenzia quanto la madre sente di influenzare il bambino e, al tempo stesso, sente di esserne influenzata.
Gli autori che sostengono queste affermazioni (Korner, Grobstein, 1976; Sander, 1977, 1995; Gianino, Tronick, 1988) evidenziano che i termini bidirezionalità e reciprocità non indicano necessariamente simmetria: ogni individuo può influenzare l'altro in modi e gradi diversi.
Non è implicato un modello causale: la regolazione è definita dalle probabilità che il comportamento dell'uno sia prevedibile in base a quello dell'altro.
Non è implicato un modello causale: la regolazione è definita dalle probabilità che il comportamento dell'uno sia prevedibile in base a quello dell'altro.
Non è implicata neppure l'idea di un'interazione positiva: oltre agli scambi positivi, anche quelli negativi, sono regolati in modo bidirezionale.
Una puntualizzazione recente sull'autoregolazione, dall'infant research all'ambito analitico/terapeutico, è stata fatta da Beebe e Lachmann:
"Usiamo il termine autoregolazione per denotare la capacità dei partner di regolare i rispettivi stati.
Dalla nascita in poi, il processo di autoregolazione gestisce il controllo del livello di attivazione, il mantenimento dello stato di vigilanza e la capacità di inibire l'espressione comportamentale.
Esso include le variazioni nella prontezza a rispondere e nella visibilità dello stato del bambino, indicando per esempio quanto è evidente dal suo comportamento che ha fame, ha sonno, oppure vuole avvicinarsi o allontanarsi rispetto al partner."
Esso include le variazioni nella prontezza a rispondere e nella visibilità dello stato del bambino, indicando per esempio quanto è evidente dal suo comportamento che ha fame, ha sonno, oppure vuole avvicinarsi o allontanarsi rispetto al partner."
Nel periodo che va dai dieci mesi all'anno di età, il bambino comincia a muovere i primi passi, ad assumere più frequentemente una stazione eretta e spostarsi in avanti in equilibrio instabile.
Sotto lo sguardo attento dei genitori.
Nell'autoregolazione che queste complesse operazioni richiedono agisce la regolazione interattiva con l’adulto presente.
Il modo nel quale un bambino organizza la spinta naturale all'elevazione e nella deambulazione risente del campo interattivo-relazionale composto da affetti, sentimenti, storie e aspettative che caratterizzano quel campo.
Minore sarà l'influsso e il condizionamento sul naturale sviluppo delle funzioni vitali più ampio sarà il senso di realtà che l'individuo riuscirà a ottenere da esse.
Minore sarà l'influsso e il condizionamento sul naturale sviluppo delle funzioni vitali più ampio sarà il senso di realtà che l'individuo riuscirà a ottenere da esse.
La progressiva stabilità nella stazione eretta del bambino gli permette una maggiore motilità in virtù della diminuzione del momento di inerzia.
Gli consente inoltre la liberazione degli arti superiori dalla loro subordinazione alle funzioni di supporto e locomozione (nella posizione carponi).
"La differenziazione della struttura corporea in termini di carica e scarica è estesa agli arti. Tutta la metà superiore può essere ora destinata alla funzione di carica dell'energia.
La scarica energetica diventa ancor più specializzata quale funzione della metà inferiore del corpo, poiché questa metà assumerà l'importante funzione del movimento dell'organismo nello spazio.
Questo sviluppo del principio della realtà è esso stesso il prodotto di un nuovo e più alto livello della funzione energetica.
Si arriva infatti ad affermare che il rapporto libera energia/massa è così grande nell'organismo umano da consentire a tutta l'estremità frontale dell'organismo di sollevarsi dal suolo, e da rendere possibili le differenziazioni, le specializzazioni e il controllo che identifichiamo con l'essere umano" (Lowen)
La scarica energetica diventa ancor più specializzata quale funzione della metà inferiore del corpo, poiché questa metà assumerà l'importante funzione del movimento dell'organismo nello spazio.
Questo sviluppo del principio della realtà è esso stesso il prodotto di un nuovo e più alto livello della funzione energetica.
Si arriva infatti ad affermare che il rapporto libera energia/massa è così grande nell'organismo umano da consentire a tutta l'estremità frontale dell'organismo di sollevarsi dal suolo, e da rendere possibili le differenziazioni, le specializzazioni e il controllo che identifichiamo con l'essere umano" (Lowen)
Riguardo i tempi della regolazione interattiva che influenza il principio di realtà, ci aiutano le ricerche di Meltzoff (1985-1990) che ha osservato a 42 minuti dalla nascita, bambini che riescono a imitare l'espressione del volto di un modello adulto.
Il bambino percepisce una corrispondenza fra ciò che vede sul volto del modello e ciò che sente propriocettivamente sul proprio volto.
Meltzoff afferma che questo è possibile grazie alla corrispondenza trans-modale che fin dai primi giorni di vita consente al bambino di confrontare le informazioni ambientali con quelle propriocettive, in cerca di corrispondenze.
In questo modo lo stato interno e il comportamento del bambino entrano in sintonia con l'ambiente.
In questo modo lo stato interno e il comportamento del bambino entrano in sintonia con l'ambiente.
L'autore sostiene che la corrispondenza trans-modale rappresenta un'interfaccia fondamentale tra il Sé e l'altro, e tra stato interno e ambiente, che fornisce l'esperienza precoce del come me.
La percezione trans-modale delle corrispondenze è un meccanismo che coordina gli stati interni e relazionali.
Stern afferma che il principio di sintonia trans-modale può essere esteso ad altre modalità relazionali, come il timing e la distanza interpersonale.
Il dialogo trans-modale tra madre e bambino investe anche la posizione eretta e la deambulazione di quest'ultimo che impara a muoversi in un ambiente affettivamente connotato.
La gestione della carica energetica che lo tiene in piedi, segue percorsi che si adattano alle esigenze della relazione e che l'individuo conserva nel proprio stile e nel proprio modo di stabilire relazioni.
La simbologia delle parole collegate alla stazione eretta sono gli indicatori dei livelli energetici della persona e del rapporto con il mondo e il proprio senso di realtà: rimanere dritti, cadere in piedi, camminare sicuri, stare ben piantati a terra, ecc.
Questa simbologia avvicina l’esperienza del muoversi nello spazio a quella del muoversi nel tempo (crescere e creare relazioni), ma le cose non vanno quasi mai come dovrebbero, e cioè secondo uno sviluppo equilibrato e naturale.
Lo sviluppo è continuamente funestato da difficoltà, incomprensioni e incidenti. La normalità, tuttavia, accoglie tutti questi imprevisti.
In psicoterapia l’autoregolazione deficitaria del cliente entra in contatto con il terapeuta in cerca di una regolazione interattiva che possa essergli di aiuto.
Una sintonizzazione con i movimenti del corpo del cliente è il primo contenimento che può dare uno psicoterapeuta. Il secondo tipo di contenimento sono le sue parole.
Nella dimensione protomentale del cliente (concetto di W. Bion che indica l’indifferenziazione tra fisico e mentale) questo contenimento rassicurante equivale a cibo.
Nella dimensione protomentale del cliente (concetto di W. Bion che indica l’indifferenziazione tra fisico e mentale) questo contenimento rassicurante equivale a cibo.
La similitudine risale alle primissime esperienze angoscianti dell’individuo quando il suo pianto disperato veniva sedato dall’allattamento.
Il gesto di allattare implica un contatto tra i corpi ed è presumibile supporre che nell’esperienza del bambino ben presto tutte le componenti di questo gesto equivarranno a una sensazione di nutrimento.
Nel tempo ogni gesto di contatto, anche emotivo, attraverso le parole o i gesti potrebbe essere vissuto dall’individuo che lo riceve come equivalente dell’alimentazione e capace di sedare le sue ansie.
Nel tempo ogni gesto di contatto, anche emotivo, attraverso le parole o i gesti potrebbe essere vissuto dall’individuo che lo riceve come equivalente dell’alimentazione e capace di sedare le sue ansie.
Questa similitudine legata a un’utilizzazione regressiva dell’esperienza relazione è più facilmente riscontrabile in periodi di maggiore fragilità emotiva che chiunque può avere.
L’esperienza della realtà interna e esterna che il bambino ha nelle prime settimane di vita subisce solo parzialmente un’elaborazione cognitiva.
Il sistema nervoso deve ancora completarsi e non tutte le afferenze sono sviluppate (bisognerà aspettare il primo anno di vita per la mielinizzazione completa dei gangli spinali).
I bisogni primari irrompono prepotentemente nel bambino: la fame, l’evacuazione, il sonno, il bisogno di essere accudito.
I bisogni primari irrompono prepotentemente nel bambino: la fame, l’evacuazione, il sonno, il bisogno di essere accudito.
I gesti che vengono fatti dagli altri per lui e la soddisfazione o l’insoddisfazione che ne segue diventano associazioni potenti nella mente del bambino e costituiscono il primo seme di un’elaborazione cognitiva.
Oltre a soddisfare i propri bisogni il bambino comincia anche a pensare ai propri bisogni e a come soddisfarli. Nelle prime elaborazioni cognitive l’ambiente di soddisfacimento dei bisogni viene individuato dal bambino come il corpo della madre.
Oltre a soddisfare i propri bisogni il bambino comincia anche a pensare ai propri bisogni e a come soddisfarli. Nelle prime elaborazioni cognitive l’ambiente di soddisfacimento dei bisogni viene individuato dal bambino come il corpo della madre.
L’allattamento al seno soddisfa il bisogno di nutrirsi e quello di sentirsi stretto, protetto e sostenuto.
Il bambino sente che il suo piacere viene dal corpo della madre. Anche nell’allattamento artificiale il bambino viene comunque preso in braccio, avvicinato al torace e allattato.
Questa posizione permette al bambino di essere vicino al viso di chi lo allatta soddisfacendo un altro suo bisogno quello di guardare e imitare le espressioni facciali.
Questa posizione permette al bambino di essere vicino al viso di chi lo allatta soddisfacendo un altro suo bisogno quello di guardare e imitare le espressioni facciali.
Questo gesto viene ripetuto tante volte nei primi sei mesi di vita ed è spesso associato a sensazioni gradevoli che il bambino prova e conserva.
L’allattamento è fondamentale nella relazione madre-bambino e nella risoluzione delle angosce di quest’ultimo quando sente arrivare la fame.
Gran parte della gestione delle angosce in età adulta saranno influenzate dai modelli di comportamento dell’allattamento ricevuto.
Quando siamo nervosi o afflitti cerchiamo vicinanza e contatto oppure mangiamo qualcosa di buono, cerchiamo il confronto con qualcuno per noi importante per guardare in faccia la realtà e prendere provvedimenti.
Quando siamo nervosi o afflitti cerchiamo vicinanza e contatto oppure mangiamo qualcosa di buono, cerchiamo il confronto con qualcuno per noi importante per guardare in faccia la realtà e prendere provvedimenti.
Nel caso di uno sviluppo emotivo sano della persona l’esperienza di essere allattato diventa un simbolo che ispira i comportamenti adulti.
Nel caso di uno sviluppo deficitario la simbolizzazione non avviene in modo altrettanto efficace e l’individuo si trova costretto a riprodurre fedelmente il passato senza poterlo trasformare attraverso il pensiero.
Il piacere che si riceveva dal contatto fisico lo si ricercherà esclusivamente da quel tipo di contatto sentendo che un contatto interpersonale di altra natura non è altrettanto soddisfacente.
Nel caso di uno sviluppo deficitario la simbolizzazione non avviene in modo altrettanto efficace e l’individuo si trova costretto a riprodurre fedelmente il passato senza poterlo trasformare attraverso il pensiero.
Il piacere che si riceveva dal contatto fisico lo si ricercherà esclusivamente da quel tipo di contatto sentendo che un contatto interpersonale di altra natura non è altrettanto soddisfacente.
L’individuo tenderà a ricorrere al cibo per placare le sue angosce.
