"I moralisti rinunciano ad ogni piacere,
eccetto quello di immischiarsi dei piaceri altrui"
(Bertrand Russell)
La persona nevrotica tende ad essere ascetica nella propria vita e l'accesso al proprio piacere sessuale comporta spesso due conseguenze: svuotamento e sensi di colpa.
La nevrosi comporta una doppia pressione: da una parte l'energia ingorgata di un istinto insoddisfatto produce dolore corporeo e confusione mentale, dall’altra la brutalità dei comandi e delle aspettative di un'etica rigida e inflessibile determina dolore mentale e confusione corporea.
Il nevrotico è ostile nei confronti dell'istinto e servile verso la propria etica e contemporaneamente mantiene l'atteggiamento opposto, che consiste in un flirt con l'istinto e una segreta ribellione contro l'etica.
Si comporta come un rivoluzionario che fa la spia.
Si comporta come un rivoluzionario che fa la spia.
La sessualità, ammesso che non sia stata completamente rimossa, è prevalentemente di carattere infantile e, grazie alla morale sessuale, ha assunto una colorazione anale e sadica: l’atto sessuale è qualcosa di sporco, crudele e intensamente eccitante.
L’aggressività bloccata in parte nell’armatura corporea e in parte nelle regole dell'etica, determina realizzazioni sociali difettose.
L’Io è bloccato nella dinamica conflittuale piacere/dispiacere (blocco affettivo) e riesce ad accedere più spesso al dispiacere, altrettanto frequentemente il poco piacere che prova si trasforma molto presto in dispiacere.
L’armatura corporea dell’Io nevrotico è rigida, la struttura lo rivela ad una prima occhiata, le comunicazioni esterne sono difettose, sia nella sincerità che nell'efficacia e continuamente controllate dalla censura narcisistica.
L'auto-osservazione del nevrotico è prevalentemente diretta contro l’esperienza interna dei propri vissuti; ne consegue una pronunciata debolezza nell’esame di realtà.
I rapporti con il mondo esterno sono innaturali, mancano di vitalità e sono contraddittori; quasi mai si manifesta un’armonica partecipazione della personalità agli eventi sociali.
I rapporti con il mondo esterno sono innaturali, mancano di vitalità e sono contraddittori; quasi mai si manifesta un’armonica partecipazione della personalità agli eventi sociali.
Manca la capacità di un’esperienza completa.
Mentre il carattere adulto è in grado di modificare, rafforzare o attenuare i suoi meccanismi di protezione, l’Io nevrotico è in balia dei meccanismi di difesa del suo carattere, che agiscono inconsciamente nella rimozione; non potrebbe fare diversamente, anche se volesse.
Il nevrotico vorrebbe essere allegro o arrabbiato, ma non ne è capace.
Non è in grado di amare intensamente perché la sua sessualità è rimossa nelle componenti vitali e non è in grado di odiare quanto vorrebbe perché il suo Io non si sente all’altezza del tanto odio accumulato in seguito all’ingorgo dell'energia corporea, per cui è costretto a rimuoverlo.
Quando produce amore o odio, le sue reazioni non corrispondono al reale stato delle cose, nell’inconscio vibrano solo esperienze infantili lontane che determinano il grado e il tipo delle reazioni attuali.
La rigidità della sua armatura corporea non gli consente di aprirsi all’esperienza, così come gli impedisce di chiudersi completamente contro altre esperienze quando sarebbe giustificato farlo.
La rigidità della sua armatura corporea non gli consente di aprirsi all’esperienza, così come gli impedisce di chiudersi completamente contro altre esperienze quando sarebbe giustificato farlo.
"L’individuo con un Io nevrotico anche se non è astinente o disturbato, durante le azioni preparatorie dell’atto sessuale non riesce a raggiungere un soddisfacimento, ed è così infastidito per la sua incapacità di abbandonarsi, che l’intera economia della libido ne viene influenzata" (Reich)
