Caveat Emptor






"Chi ha proclamato la violenza come proprio metodo,
è costretto a scegliere la menzogna come proprio principio"
(Aleksandr Solzenicyn)



Alcuni individui hanno bisogno di percepire costantemente il proprio potere per gonfiare l’immagine di sé che altrimenti si affloscerebbe velocemente, causando profonde angosce di abbandono e morte.

I bambini hanno reazioni spontanee basate sulle esigenze del Sé corporeo.

Come accade che questa spontaneità viene perduta e l’individuo viene spogliato del suo vero Sé?

La sequenza degli eventi per Alexander Lowen (1983) parte dal vissuto umiliante dell’impotenza, seguito dalla seduzione di un genitore che porta il bambino a sentirsi speciale

Il rifiuto generalmente accompagna l’umiliazione e dopo essere stato rifiutato e umiliato, il bambino è più facilmente indotto con la seduzione a servire il genitore. Seduzione deriva dal latino deviare

Parliamo di persone che sono sedotte ad abbandonare la propria strada, i propri principi o la propria lealtà a un rapporto. Queste persone abbandonano la fedeltà a se stessi e ai propri sentimenti più profondi.

La necessità della seduzione si presenta quando le finalità di due persone non combaciano: la madre ha bisogno di sentirsi brava, il bambino ha bisogno di scoprire se stesso.

Nelle madri che tendono ad avere personalità narcisistiche o schizoidi l'esperienza dell'autostima è più importante dei sentimenti di amore per il figlio. Le regole, la pulizia, l'educazione, in questi casi, condizionano e limitano i momenti di autenticità del Sé del bambino, che viene indotto a seguire e ripetere i comportamenti adulti. 

Il risultato può essere un bambino genitorializzato: educato, pulito, coscienzioso. A volte protagonista nei ruoli di amico o genitore dei suoi genitori.

La seduzione quindi può essere definita come l’uso di una falsa dichiarazione o di una falsa promessa per indurre un’altra persona a fare quello che altrimenti non avrebbe fatto.

La promessa può essere dichiarata esplicitamente o può essere implicita. I truffatori psicopatici promettono apertamente cose che non hanno intenzione di dare, ma le manovre più seducenti sono quelle che riguardano promesse non chiaramente specificate. L’immagine narcisistica ne è un esempio.

Il maschio virile con la sua esibizione di mascolinità è un seduttore, che lo ammetta o no. Anche se questa immagine è nata come compensazione di un senso d’inadeguatezza della sua virilità, il suo scopo è quello di attirare le donne. Mette in evidenza la forza virile, che implica potenza sessuale che rappresenta per la donna una promessa di soddisfazione. Ma la promessa è falsa, perché l’immagine travisa la realtà.

"Gli uomini che hanno bisogno di dare un’immagine grandiosa di sé per attirare le donne non sono potenti sessualmente" (Lowen)

Un elemento importante nel processo di seduzione è la natura del rapporto in cui si verifica. La seduzione non è una transazione commerciale nella quale le parti sono uguali e dove vale la regola del caveat emptor - stia in guardia il compratore.

La seduzione si verifica solo nei rapporti in cui esiste un certo grado di fiducia. I truffatori sono chiamati artisti del raggiro perché prima di tutto si guadagnano la fiducia della loro vittima. Per sviare qualcuno occorre prima far sì che si fidi.

La seduzione è un tradimento, particolarmente nocivo nel rapporto genitore-figlio, in cui la fiducia è l’esca per far scattare la trappola della manipolazione.

La seduzione è una bugia e dietro alle bugie si consuma una violenza. 

Quella che il bambino ha subìto la ripete per vendetta e diventa un iconoclasta, un distruttore delle immagini altrui, del potere fecondo della fantasia e della leggerezza creativa del gioco.