Verba manent

 









"Non esiste una magia come quella delle parole"
(Anatole France)



La postura umana è una funzione derivante anche dalla comunicazione verbale.

La raffinatissima vocalizzazione umana è permessa da una struttura che si è adeguata a un’evoluzione di carattere anti-gravitario: l'osso ioide.

Rispetto a tutti gli altri animali e anche agli stessi mammiferi, l’osso ioide nell’uomo passa da una posizione più craniale (come si rivela negli scimpanzé e nei neonati degli essere umani dove è necessario potersi alimentare e respirare contemporaneamente) a una posizione più caudale (dell’adulto), dilatando la faringe a beneficio di un’emissione vocale più fine e complessa.

L’osso ioide segue un’evoluzione strutturale e morfologica parallela all’allontanamento del baricentro corporeo dalla base di appoggio.

Permette a strutture anatomiche di evolvere strutturalmente e morfologicamente per arrivare a una comunicazione fonetica complessa e ha il compito di preservare la laringe da compressioni nei movimenti di torsione, di flesso-estensione o d’inclinazione laterale del capo, in rapporto al cingolo scapolare.

L’osso ioide è un ripartitore di forze vettoriali pluri-direzionali e funziona come un centro frenico densificato.

"Che senso avrebbe una struttura ossea in una zona a predominanza organo-viscerale, se non quella di concentrare e ripartire tensioni mio-fasciali e pressorie indotte e di elevata potenza rispetto al volume?" (Macrì G., Macrì P., Panero A.)

Il corpo e la mente di una persona sono modellate dalle forze che influenzano la dinamica dei suoi movimenti.

Queste forze si dividono in esogene (traumi esterni) ed endogene (atteggiamenti di compenso antalgici, strutturali, disfunzionali della fisiologia dei sistemi sensoriali, ecc.).

Tutti gli apparati sono necessari al fine di permettere il mantenimento della posizione eretta, della deambulazione o dei passaggi posturali; ma vi è sicuramente una predominanza o specificità della funzione.

Come in biologia, dove ogni tipo di funzione è presente nella cellula, ma la sua appartenenza a un tessuto ne fa risaltare la funzione dominante (funzione contrattile, di conduzione, di trasporto, ecc.) in rapporto al compito che il tessuto deve svolgere all’interno dell’organo.

Un esempio sono gli automatismi neurologici di origine sottocorticale (quindi inconsci) che sono alla base degli atti volontari (consci) nel compimento di qualsiasi movimento: senza questi automatismi strutturati durante la nostra ontogenesi, le nostre abilità manuali fini, la capacità di fuga o anche il semplice camminare non sarebbero realizzabili.

Quello che percepiamo del movimento è solo la parte emersa e il risultato finale di una grande quantità di meccanismi chimico-fisici interni al corpo, a partenza cellulare.

Questo sistema ha bisogno di un equilibrio nella massima economia metabolica possibile: è una legge di sopravvivenza biologica che riguarda tutto il mondo animale.

Ma l’uomo forse è l’unico ad avere una possibilità in più per la propria sopravvivenza, costituita dalla capacità di comunicare con i propri simili a un livello superiore, cioè metacomunicare.

Topograficamente lo ioide è posizionato supero-anteriormente alla cartilagine tiroidea della laringe e infero-lateralmente alla mandibola. È collegato, attraverso connessioni muscolari, legamentose e membranose, a molte strutture mobili del corpo.

Sull’osso ioide c’è lo spazio per 24 inserzioni muscolari pari e simmetriche e a 9 inserzioni membranose-legamentose. Ciò dà allo ioide un ruolo fondamentale nel bilanciamento delle dinamiche posturali e funzionali.

La somma algebrica vettoriale delle tensioni dei muscoli, dei legamenti e delle fasce che s’insertano sull’osso ioide, lo rendono un punto di snodo centrale per la masticazione, la deglutizione e la fonazione.