"Quando mi accetto così come sono è il momento in cui posso cambiare" (Carl Rogers)
Come molti sogni a occhi aperti, le fantasie erotiche possono essere fonte d’imbarazzo e vergogna, la loro natura intima racconta di desideri che il soggetto preferisce tenere per sé.
Anche se queste fantasie possono prendere le forme più varie, ogni adulto presenta un modello erotico specifico che Person (1980) definisce impronta sessuale.
Le fantasie erotiche hanno un ruolo centrale nel funzionamento della psiche umana.
Stoller (1979) afferma che vengono esplorate in terapia perché contengono temi che trascendono la sessualità e attraverso il linguaggio erotico raccontano storie di legami, affetti, desideri, speranze, ferite.
Le fantasie erotiche rappresentano spesso finestre che si aprono su relazioni oggettuali interne, conflitti inconsci, ferite narcisistiche, traumi del passato.
Sigmund Freud, per primo (1912), fa combaciare il periodo nel quale si genera la fantasia erotica primaria (complesso di Edipo), quella di congiungersi carnalmente con la madre, con il conflitto distruttivo verso la figura paterna.
Al femminile il complesso di Elettra coinvolge i genitori in ruoli invertiti.
Questa simmetria tra fantasie eccitanti e conflitti angoscianti determina una generale e prolungata confusione tra le due esperienze emotive.
La sovrapposizione dell’eccitazione e dell’angoscia e la relativa incertezza sulle scelte affettive, rimane una questione centrale nella nevrosi generale dell'età adulta.
Per Stoller la funzione dei sogni a occhi aperti è quella di formulare in maniera mascherata un problema e tentare di risolverlo.
Il problema e la sua soluzione costituiscono i due poli tra cui si genera una tensione: eccitante o angosciante, oppure entrambe, sovrapposte e confuse.
Le fantasie sono strettamente connesse con quello che Luborsky (1984) ha indicato come il tema relazionale conflittuale centrale.
Il tema coinvolge un bisogno o un desiderio che è in conflitto con una funzione di controllo dell’Io o del Super-Io.
"Il processo terapeutico deve procedere nella conoscenza del rapporto tra sintomo e contesto. Questa conoscenza permette al terapeuta e al paziente di avvicinarsi al conflitto centrale (CCRT) che è anche il tema relazionale principale del soggetto in terapia" (Luborsky)
Freud scriveva che iltema centrale, iniziato con il complesso di Edipo, rappresenta la sfida che ogni individuo deve affrontare per diventare un soggetto libero e autentico.
Un modo per identificare e decifrare una fantasia è simulare una condizione proiettiva: riflettere sulla risposta immaginaria a questo desiderio da parte di un’altra persona e una successiva risposta da parte del Sé (Book, 1998).
Intervenire sulla conflittualità relazionale centrale, che spesso è alla base di molte fantasie erotiche, significa liberare la sessualità dall’angoscia contenuta negli aspetti distruttivi della conflittualità infantile e restituirle un erotismo libero da invischiamenti infantili e fantasie distorte di sé, dell'altro e del corpo di entrambe.
