"Amare è accettare che l'altro se ne possa andare via con la tua pelle" (Susan Sontag)
"Mi piace la tua pelle" (Woody Allen),"Ne ho su tutto il corpo" (Diane Keaton)
All'inizio è la pelle.
Il primo foglietto embrionale è l'ectoderma dal quale si sviluppa anche l'epidermide. La pelle è un organo di senso, il più grande.
Per la maggior parte di noi essere toccati, massaggiati e accarezzati non è solo qualcosa che ci fa sentire bene ma è anche un importante componente dell’intimità.
Questa condizione di piacere non è valida per coloro che incaricano la pelle di una funzione difensiva, la ispessiscono o la rendono troppo sensibile al contatto.
Queste ultime sono perverse procedure non volontarie che fanno diventare la pelle il luogo di un conflitto psichico e le fanno perdere la sua funzione di contenitore comunicativo.
I bambini si aggrappano ai loro genitori, gli amanti stanno sempre più vicini e, anche dopo anni di relazione, prendersi per mano produce sensazioni di benessere.
Diventiamo più calmi e il nostro stress diminuisce quando una persona amata ci tocca.
Indirizziamo manifestazioni fisiche di calore e conforto a una persona sofferente per un dolore fisico o emotivo.
Il contatto fisico è un importante canale di comunicazione e un meccanismo vitale di legame.
Quando abbraccia il suo neonato la madre aumenta istintivamente la superficie di contatto della pelle e lo scambio di calore, il che aiuta l’ipotalamo del bambino a stabilizzare e regolare la temperatura corporea.
Nei primi 9 minuti dopo il parto la madre trascorre l’80% del tempo a toccare, frizionare, accarezzare e massaggiare il suo neonato (Klaus, 1970).
Entro pochi giorni dalla nascita, madri e padri riescono a identificare alla cieca il loro neonato toccandone la guancia, la schiena o la mano (Kaitz, 1992).
Al tempo stesso il piccolo riesce a riconoscere la forma, la grana della pelle e la dimensione dei capezzoli della madre (Rochat, 1983; Hespos, 1997).
Il latte umano è relativamente povero di grassi, quindi è necessario un prolungato allattamento e un prolungato contatto pelle a pelle per mettere in connessione madre e figlio e stabilire la duratura relazione fra cibo e nutrimento emozionale (Jelliffe, 1978).
Nell’uomo, diversamente da quanto accade in altre specie, le madri tendono a trovare dei modi per mantenere il contatto con il bambino tenendolo in braccio mentre sono impegnate in altri compiti.
Rispondere al pianto del bambino con un contatto fisico tempestivo costituisce una risposta istintiva estremamente efficace per consolarlo (Bell, Einsworth, 1972).
La pelle contiene due tipi diversi di recettori sensoriali: alcuni trasmettono l’informazione alla corteccia somatosensoriale per l’identificazione e la manipolazione di oggetti, mentre altri attivano l’insula, la corteccia cingolata anteriore e la corteccia orbitale mediana (Francis, 1999; Olausson, 2002; Rolls, 2003).
Questo secondo sistema tattile connesso con il nucleo del cervello sociale è destinato al contatto comunicativo emotivo.
E’ questo sistema che modula il contatto pelle a pelle, le emozioni rasserenanti, l’attivazione ormonale, le risposte sessuali per vicinanza fisica e le carezze affettuose.
Un contatto leggero e un confortevole calore portano a un aumento di ossitocina e di endorfine che intensificano i legami sociali attraverso l’associazione con una sensazione di benessere diffuso.
Il contatto fisico esercita una leggera azione calmante, produce un abbassamento della pressione sanguigna, favorisce la regolazione autonoma e un corretto funzionamento cardiovascolare (Knox, Uvnas-Moberg, 1998; Feldman, 2003).
"L’impatto trasformativo del toccare sottolinea l’importanza del contatto fisico per la regolazione fisiologica e l’attaccamento, specialmente per coloro che sono più vulnerabili.
I bambini prematuri tenuti vicino alla pelle dei loro genitori o massaggiati regolarmente piangono di meno, si sviluppano più velocemente, acquistano più peso e vengono dimessi dall’ospedale prima di quelli che hanno meno contatto" (Anderson, 1991)
