Annotazioni sulla bellezza psicologica

 


"La bellezza è più alta del genio perché non necessita di spiegazioni"

(Oscar Wilde)


"L'essere umano è una creatura estetica prima ancora che etica"

(Joseph Brodsky)




È inconsueta l’idea che la bellezza possa rientrare nel campo d’interesse della psicoterapia.

Che la bellezza possa essere connessa alla salute mentale è un concetto decisamente insolito.

Ciononostante il nostro flusso di pensieri si sofferma spesso sulla sensazione che bello, giusto, sano possano essere sinonimi. Coniugazioni di un funzionamento privato, sociale, estetico che si approssima alla perfezione.

"Sono innumerevoli gli psichiatri che hanno affermato che donne e uomini di bell’aspetto si sono rivelati malati di mente. La mia esperienza afferma il contrario. 
Tra i pazienti schizoidi che ho curato, non ce n’è stato uno che sentisse il corpo ritenendolo bello, e io concordo con le loro percezioni. Sarebbe davvero strano se non esistesse alcun rapporto tra la bellezza e la salute. 
Potrebbe anche darsi che i nostri concetti di bellezza e di salute debbano essere rivisti" (Lowen).

È difficile vedere la bellezza nella malattia. Nell’Utopia, come la descrive Samuel Butler nel suo libro Erewhon, la malattia era l’unico crimine per cui la gente poteva essere messa in prigione.

Questa visione è estremistica e offende la nostra sensibilità. Pensiamo con una certa riluttanza che una persona malata sia brutta. Partecipiamo alla sua disgrazia e rinneghiamo ogni ripugnanza che la malattia potrebbe evocare. Questi sentimenti sono tipicamente umani: gli animali selvatici uccidono o lasciano morire i compagni malati.

Nell’antica Grecia la bellezza del corpo era ammirata come espressione di salute fisica e mentale. I filosofi greci identificavano il bello e il buono e le opere degli scultori e degli architetti mostravano la loro venerazione per la bellezza, intesa come attributo divino.  

Nel Cristianesimo la figura di Cristo incarna il concetto di bellezza insieme all’idea di giustizia e morale della tradizione ebraica. La sintesi non riuscì mai completamente perché il corpo venne considerato inferiore allo spirito. 

La redenzione si trova in Paradiso e può essere ottenuta solo tramite la devozione e la fede. Quando la chiesa cristiana acquistò rilevanza e potere si oppose al corpo e al piacere fisico. 

La bellezza diventò un concetto spirituale.

La divisione tra mente e corpo è una reazione al misticismo del cristianesimo medievale che vedeva nella malattia la punizione di un peccato commesso. Questo legame portò a una visione meccanicistica del corpo in cui anche la bellezza fisica è una qualità casuale che non ha alcun rapporto con la salute.

Pensiamo alla bellezza come a qualcosa di piacevole alla vista. La bellezza, nel suo significato più essenziale, rappresenta l’armonia degli elementi che compongono un insieme. Essa viene distrutta dalla presenza di una manifesta sproporzione o di un disordine. 

L’armonia e l’ordine devono nascere da uno stato di eccitazione interiore che irradia dall’oggetto e ne unifica i vari elementi.

Il piacere del bello si basa sull'eccitazione dei ritmi corporei e lo stimolo del flusso di sensazioni neuro-vegetative del corpo. Se abbiamo una reazione piacevole rispetto a un bell’oggetto è perché notiamo l’eccitazione che irradia da esso. 

Allora anche noi entriamo in uno stato di eccitazione. Se manca questa reazione non percepiamo nessun piacere. Si potrebbe anche dire che non riceviamo alcuna sensazione di bellezza dall’oggetto.

Proviamo piacere in compagnia di una bella persona (concetto etico-estetico) perché è lei a stare bene con se stessa. Siamo quindi giustificati se la consideriamo una persona sana.

Un individuo malato non riesce a impressionarci allo stesso modo. Gli mancherebbe l’eccitazione interiore per stimolarci e la sensazione di piacere per farci stare bene. Semmai eserciterebbe un’influenza depressiva. Soltanto con uno sforzo potremmo considerarlo bello.

L’eccitazione e il flusso di sensazioni associati al piacere si manifestano fisicamente con la grazia. La grazia è la bellezza del movimento e il completamento della bellezza della forma in un organismo sano. 

Al pari della bellezza, è una manifestazione del piacere. In uno stato di piacere ci si muove con grazia. Il dolore ha l’effetto di provocare disturbi della motilità.

Il piacere è la bellezza? La salute è giustizia?