Tracce di una pulsione e il suo strumento

 

"Ogni pulsione è un frammento di attività"

(Sigmund Freud)


"Era tanto facile seguire i miei impulsi e pentirmene dopo..."

(Francoise Sagan)



Il disturbo emotivo è una perdita di spontaneità o una mancanza di controllo dell’Io.

In genere la persona disturbata sul piano emotivo si muove in modo compulsivo o impulsivo.

La persona compulsiva è rigida, i freni dell’Io sono così severi che i suoi movimenti hanno una qualità meccanica e mancano di spontaneità.

Nella persona impulsiva il controllo dell’Io è indebolito e gli impulsi si manifestano in modo isterico. È iperattiva, non può star seduta tranquilla né incanalare la propria energia in attività costruttive. 

Il suo Io inadeguato è costantemente sopraffatto dalle emozioni e frustrato perché queste emozioni si riversano all’esterno senza ottenere nulla.

La persona compulsiva ha paura di lasciar andare il proprio rigido controllo, quella impulsiva non è in grado di mantenerlo e in realtà scarica violentemente la propria energia per evitare di sentirle nel corpo. 

Diventa irritabile per non percepire la propria rabbia, isterica per non sentire la tristezza e promiscua per evitare le proprie sensazioni sessuali. Fugge ancora prima di aver paura, piange prima che le venga fatto del male, attacca prima di essere minacciata. 

Si comporta come un bambino e i suoi movimenti (come quelli di un neonato) sono privi di coordinazione e di efficacia.

"La rigidità di carattere si manifesta sia a livello psichico che fisico, ma viene sempre espressa in termini corporei." (Lowen)

Di una persona diciamo che ha il collo rigido, il volto impassibile, le labbra serrate, la mascella dura e inflessibile. La rigidità deriva dal trattenere le emozioni. 

Una persona s’irrigidisce per trattenere la rabbia, serra le mascelle per non sentire la paura, contrae l’addome per non piangere. Per sopprimere le emozioni si sviluppa una tensione muscolare cronica che conferisce rigidità al corpo.

Nemmeno la persona impulsiva è libera da queste tensioni. Se in quella compulsiva le tensioni sono soprattutto longitudinali e il corpo s’irrigidisce, in quella impulsiva le tensioni sono ad anello oppure orizzontali e il corpo si segmenta. 

Ma queste sono distinzioni relative e si possono trovare tensioni di entrambi i tipi in tutte le persone disturbate.

La perdita di spontaneità e controllo produce anche una condizione di flaccidità, sia fisica che psichica. Si diventa persone senza spina dorsale o smidollate.

Flaccidità significa negazione del sentire, che produce un collasso della muscolatura periferica.

La persona rigida trattiene le proprie emozioni e la persona impulsiva le agisce in modo irresponsabile. La natura isterica del comportamento impulsivo deriva dal fatto che, mentre una parte del corpo libero un impulso, un’altra si oppone a questa liberazione.

Le espressioni emotive sane non assumono la forma di esplosione isterica.

Sono egosintoniche, ovvero l’emozione si esprime con il supporto dell’Io. Come risultato il movimento che esprime il sentimento è unitario e totale.

Ed è vero anche il suo corollario: quando un movimento abbraccia tutto il corpo in modo unitario, il risultato è un’espressione emotiva che viene avvertita dall’individuo come congrua, autentica ed efficace.