Architettura emotiva

 


"Come corpo ognuno è singolo, come anima mai"

(Hermann Hesse)


"Nessuno è pienamente padrone del proprio corpo"

(Alexander Lowen)



La verticalità del corpo è un fattore importante per la salute dell’individuo perché la collocazione e la funzionalità del cervello sono determinati dall'allineamento.

Il cingolo scapolare (area pettorale), il tratto dorsale superiore e quello cervicale formano un unico sistema di movimento. 

Ciascun elemento di questo complesso influenza costantemente tutti gli altri elementi. Il cingolo scapolare è più vulnerabile alla deformazione di quello pelvico: è più leggero, è unito al corpo solo in un punto e non ha sostegno saldo.

Essendo più lontano dal suolo, offre maggior leva alla gravità. 

Di conseguenza, la deviazione strutturale dalla verticale s’instaura facilmente, sia che arrivi dalla drammatizzazione cronica di un’emozione negativa (paura, preoccupazione, angoscia, aggressione), sia che derivi da un uso sbagliato dei muscoli o da un impatto traumatico.

I due cingoli, pettorale e pelvico, determinano l’efficienza motoria del corpo. 

Essi attuano il desiderio di movimento dell’individuo e gli danno la possibilità di agire fisicamente nel mondo materiale circostante. In un certo senso, dal punto di vista della struttura, sono omologhi. 

Tuttavia, la diversa funzione principale (la mobilità delle braccia, contrapposta alla funzione di sostegno del peso delle gambe) ha offuscato la similitudine.

Lo psoas (pre-vertebrale) e i romboidi (post-vertebrali) collegano i due cingoli alla vertebrale spinale. Il collegamento deve essere stabile, ma sufficientemente flessibile perché i cingoli possano muoversi pur mantenendo indisturbata la verticale. 

I romboidi sono centrali per l’attività del cingolo scapolare, lo psoas per il funzionamento appropriato del cingolo pelvico. Il fulcro dell’equilibrio romboidi-psoas è alla giunzione lombo-dorsale che è una zona d’importanza straordinaria per la meccanica del corpo.

Il cingolo scapolare consiste di due coppie di segmenti ossei, la scapola destra e sinistra, la clavicola destra e sinistra, e le componenti miofasciali correlate. 

La scapola sormonta la parte superiore della gabbia toracica dorsale; la clavicola è il suo partner ventrale. La loro escursione è limitata dai muscoli che da esse si fissano e le inguainano.

La clavicola è una sbarra ossea che si trova sulla superficie ventrale della gabbia toracica. La spinta che esercita impedisce alla scapola, che sta sul dorso, di scivolare troppo in avanti. 

Un disco articolare sulla clavicola e due protuberanze della scapola (i processi coracoide e acromiale) creano una coppa semisferica, la fossa glenoidea. L’osso del braccio, l’omero, alloggia nella coppa. Esso viene protetto e mantenuto in posizione dai legamenti sovrastanti e da un colletto cartilagineo.

Un cingolo è assicurato al busto da una sola salda inserzione cartilaginea che si trova sulla superficie ventrale (parte frontale della gabbia toracica) a livello della giunzione tra la prima costola e lo sterno. 

Data la relativa vulnerabilità di questa inserzione, è facile che il movimento aberrato della gabbia toracica modifichi il bilanciamento della scapola. A volte, l’aberrazione deriva da un impatto traumatico, ma più spesso deriva da posture sbagliate.

Queste posture scorrette derivano da schemi comportamentali: una risata normale, per esempio, fa arretrare le spalle ed espande la gabbia toracica. 

Invece spesso le persone ridono facendo avanzare le spalle e contraendosi. L’origine di un comportamento simile può essere la lesione fisica alla struttura ventrale dell’individuo, che viene rafforzata e perpetuata ogni volta che l’individuo ride.

Ogni schema aberrato nelle spalle provoca le cosiddette scapole alate, caratteristiche del cingolo male assestato di una postura inefficiente. 

Questo tipo di scapole sono indicative dell’incapacità dei romboidi di assolvere alla loro funzione naturale. Di solito, il compito dei romboidi (e del gran dentato) è di conservare un giusto rapporto tra scapole e colonna vertebrale e bilanciare il muscolo rotondo.

Anche una clavicola aberrata tende a spostarsi in basso nello spazio, più che in alto. Se si tiene abitualmente una postura sbagliata, invece di adattarsi liberamente verso la testa, la clavicola si appoggia direttamente sulla prima costola, immobilizzandola.

Le due ossa, clavicola e costola, s’incollano insieme, il muscolo diventa fibroso e la mobilità, che dovrebbe consentire al cingolo scapolare di assestarsi in senso orizzontale, sparisce. 

La respirazione si contrae e il collo appare più rigido. Il deterioramento di questo tessuto avviene in seguito al cedimento ventrale della gabbia toracica, come risultato di un accorciamento cronico del retto addominale.

Questa successione disgraziata spesso è il risultato di un allenamento atletico costante: troppe flessioni, troppi addominali che accorciano il retto. Data l’estensione delle compensazioni e delle restrizioni che impone, lo spostamento della clavicola fa spesso insorgere dolori cronici e molti problemi alle spalle.” (Rolf)