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foto di Staudinger Franke |
E' particolarmente diffusa la pratica di vivere in apnea. Molti di noi ci vanno veramente piano con l'aria, come se fosse acqua. Piacevole ma pericolosa.
Come mai per
così tante persone è difficile respirare in modo pieno e libero?
La respirazione
fa emergere le emozioni e molte persone hanno paura di contattarle.
Si può avere
paura di sentire la tristezza, la rabbia, il panico dell’abbandono.
Da bambini queste
persone trattenevano il respiro per bloccare il pianto, portavano indietro le
spalle e irrigidivano il petto per contenere la rabbia, contraevano la gola per
non urlare.
Il risultato di
ognuna di queste operazioni è limitare e ridurre il respiro.
Per converso la
soppressione di una qualsiasi emozione porta a un’inibizione del respiro. Da
adulti inibiamo la respirazione per mantenere la repressione di queste
emozioni, così l’incapacità di respirare normalmente diventa l’ostacolo
principale al recupero della salute emotiva.
Nella
personalità schizoide la respirazione
è limitata al torace, con esclusione dell’addome. Nella personalità nevrotica la respirazione è soprattutto
diaframmatica, con scarso coinvolgimento del torace.
Nell’individuo schizoide il
diaframma è immobilizzato e i muscoli addominali sono fortemente contratti.
Queste tensioni escludono le sensazioni nella parte inferiore del corpo e in
modo particolare le sensazioni sessuali al livello della pelvi. Il petto è
mantenuto sgonfio ed è generalmente stretto e contratto. L’inspirazione perciò
è limitata e ne risulta un inadeguato apporto di ossigeno e un ridotto
metabolismo.
L’inspirazione
corrisponde letteralmente a succhiare dentro l’aria e richiede un atteggiamento
aggressivo verso l’ambiente. Ma nello stato schizoide, distaccato dal mondo sul
piano emozionale, l’aggressività è ridotta. Manifesta un rifiuto inconscio a
respirare perché è fissato allo stadio uterino, quando i suoi bisogni di
ossigeno venivano soddisfatti senza sforzo da parte sua. Per vincere il blocco
schizoide dell’inspirazione è necessario sciogliere il suo terrore e
mobilizzare la sua aggressività. Deve sentire che nella vita ha diritto a
chiedere, a succhiare, nel senso più primitivo del termine.
Nell’individuo nevrotico,
nel quale l’aggressività non è bloccata come nello schizoide, il torace è
immobile mentre il diaframma e la parte superiore dell’addome sono
relativamente liberi. Il torace è mantenuto espanso e i polmoni possiedono una
notevole riserva d’aria. Per il nevrotico è difficile espirare completamente,
si aggrappa alla riserva d’aria come una garanzia di sicurezza.
Espirare è un
processo passivo, equivale a lasciar
andare: la piena espirazione è un cedere, un arrendersi al corpo. Lasciare
andare via l’aria viene vissuto come un lasciare il controllo, cosa di cui il
soggetto nevrotico ha paura. La respirazione diaframmatica nel nevrotico è più
funzionale di quella toracica dello schizoide. Con tale respirazione si ha il
massimo d’aria con il minimo dello sforzo ed è adeguata per gli scopi usuali.
Tuttavia, quando nella respirazione non c’è coinvolgimento sia del torace sia
dell’addome, l’unità del corpo è spezzata e la capacità di risposta emotiva è
limitata.